Inaugurata la MAP Galerie a Bordeaux
24 giugno 2022
La Fotografia è sempre un dare voce all’incontro. C’è sempre, imprescindibilmente, una sensibilità individuale che incontra e riconosce una realtà esterna della quale non può proprio fare a meno per raccontare qualcosa. Chi fa Fotografia deve scoprire e far scoprire immediatamente il valore specifico ed universale del suo incontro. Deve essere dotato di una lucida capacità di pre-intuire l’azione; anche l’azione di quelle infinitesime variazioni che la luce produce sulle cose ferme.
Immediatamente non è un avverbio come un altro. E’ il quid, lo specifico di questo linguaggio. E’ il difficile e il formidabile! Immediatamente vuol dire velocemente ma anche senza mediazioni.
Intuire la poesia tra le pietre, frugare e trovare sentimento e significato tuffandosi nella discarica del tempo tra le guerre, i silenzi, le marginalità è proprio l’arte della Fotografia. Cogliere all’istante l’espressione pirotecnica della gioia collettiva, essere uno e tutti è proprio l’arte della Fotografia.
Inaugurare una Galleria fotografica è scommettere di potere, nel tempo, mostra dopo mostra, autore dopo autore, ricomporre la mappa di un segreto. Ricomporre la mappa della interdipendenza tra l’uomo e il mondo. Tra l’anima e le cose. E’ la scommessa di chi vuole addentrarsi in quel segreto con pazienza e senza giudizio. Accertandosi che ogni fotografia, ogni rivelazione sia maneggiata con cura, non tradita dalle logiche dell’industria culturale, dall’editoria, dai giochi di potere; non tradita dalla fame di compiacimento, dalla tensione ad una vana e superficiale bellezza. Una Galleria fotografica è una scommessa. E’ la scommessa di poter tollerare la verità, che non risiede in una meccanica registrazione ma nell’unicità di ogni incontro aperto e pulito.
Una Galleria fotografica non teme l’overload delle immagini perché è un efficiente setaccio che lascia fuori tutto il superfluo, ovvero le immagini che incontrano solo se stesse.